lunedì 1 ottobre 2012

Speleologia: NUOVE GROTTE SUI MONTI DI GUALDO TADINO (appennino umbro marchigiano appennino centrale)

Dopo un digiuno perdurante da un paio di decenni, si torna a trovare grotte sugli Appennini che sovrastano Gualdo Tadino, un carso notoriamente avaro di cavità, vuoi per una non favorevole conformazione geologica, vuoi per un utilizzo millenario di boschi e pascoli che ha portato ad un probabile occultamento dei pochi accessi esistenti. Questo sta avvenendo grazie al fortunato incontro tra il locale gruppo speleo ed un vero “cacciatore di grotte”, Fabio Donnini. Fabio è un solitario, che da anni batte i monti della città d’origine della sua famiglia, vissuto a Perugia ora è tornato stabilmente a Gualdo, bravissimo con obiettivi e macchine fotografiche, ha un istintivo talento per trovare nuove cavità. Batte palmo a palmo la montagna, riesce a scovare quello che nessuno di noi, nessuno di tanti frequentatori occasionali e abituali di questi monti ha mai trovato né segnalato. Il connubio con i vecchi speleo gualdesi, “macchine da scavo” con trentennale esperienza nel commutare piccoli insignificanti ingressi in rispettabili grotte, è stato immediato e perfetto, e il motore un po’ arrugginito del Gruppo Speleologico Gualdo Tadino, dopo qualche borbottio, sputando olio e sbuffando nuvole di fumo, è tornato a ruggire. Grotta Alessandra, monte Serra Santa, quota m 1075, Fabio la scova a fine giugno: è questa l’occasione d’incontro col gruppo speleo. Inizia l’esplorazione, il nove luglio nasce Alessandra, figlia di Annalisa e Fabio: la nuova grotta, in assenza di denominazioni precedenti conosciute, non può non prendere lo stesso nome, e da ora è Grotta Alessandra. La grotta è su una faglia larga un metro, alta per ora circa tre, che penetra profonda nel calcare massiccio delle Balze di Mezzogiorno, direzione est - nordest, la stessa dei Mazzaburelli, un interessante ramo profondo di Buco Bucone. Buco Bucone, monte Serra Santa quota m 1265, con 216 metri di dislivello è l’abisso più profondo tra le grotte gualdesi, uno scavo di cinque anni per superare il pozzo iniziale di dodici metri, altri scavi triennali sul fondo, inconcludenti grazie ai diaspri sottostanti il calcare maiolica. Con questo nuovo ingresso si spera d’intercettare i piani sottostanti a Buco Bucone, i rami inferiori, quelli mai visti, quelli scavati nel calcare massiccio dalle tante acque che riaffiorano cinquecento metri più in basso. Fine settembre, fosso di Selva Grossa, tra monte Fringuello e monte Penna, a poca distanza dalla Grotta della Miniera, altra cavità di alta valenza per il Gruppo Speleologico Gualdo Tadino, che deve la sua formazione proprio al ritrovamento nel 1976 del mitico ingresso della Miniera. Un pozzo di pochi metri sulla sponda sinistra del canalone, un tappo detritico in fondo, altro lavoro interessante per il gruppo speleo: anche il sistema carsico Fringuello – Penna nasconde favolose vie ipogee, la stessa Grotta della Miniera è solo un troncone di un grande misterioso sistema, bloccato in cima ed in fondo da ciclopiche frane. Solo successivi interventi del GSGT, che da luglio sta duramente lavorando nelle nuove cavità, potranno rivelare se Grotta Alessandra è la porta per gl’antri sotterranei del Serra Santa, se il pozzo di Selva Grossa è la porta per raggiungere le misteriose vie delle acque del Rasina.