domenica 5 settembre 2010

Speleologia: Rilievo e descrizione della grotta del Diantene (Monte Cucco Appennino Umbro Marchigiano)


BUCA DEL DIANTENE 857 UPG



Monte Cucco; comune Costacciaro; quota s.l.m. m 1275; carta IGM 116 II SO Costacciaro, long. 0°18’00” Est, lat. 43°22’13” Nord; sviluppo spaziale m 73,5, sviluppo in pianta m 53,5, dislivello totale m 20 (+12 -8).



TOPONIMIA.

Diàntene: nome locale del diavolo. E’ stato proposto dagli esploratori.

Sifone temporaneo: tratto (punti 6 – 7 del rilievo) temporaneamente e completamente allagato (solitamente in autunno).

Ramo Caparucci: località in comune di Sassoferrato, residenza abituale della famiglia Carini.



STORIA.

Segnalata da Euro Puletti, la grotta era esplorata, per i pochi metri praticabili, dal GSGT il 04.06.1991 (Vittorio Carini, Fabio Ippoliti, Mara Loreti, Euro Puletti). La condotta, ostruita quasi completamente da terra e fango, era sottoposta a scavi dal GSGT per circa m 15 dall’ingresso nel primo anno (giugno-settembre 1991), poi fino a m 25 nella campagna scavi del 1992, per raggiungere m 31 dall’ingresso il 18.09.1993. Complessivamente sono stati impiegati 33 giorni di scavo con 164 presenze di 34 soci ed eventuali ospiti del GSGT, tra cui: Euro Puletti, Vittorio Carini, Celestino Petrelli, Massimo Passeri, Enzo Bozzi, Simone Graziosi, Mara Loreti, Andrea Micheletti, Maurizio Bazzucchi, Enrico Bazzucchi, Fabio Ippoliti, Sergio Garofoli, Barbara Barberini, Giuseppe Venarucci, Roberto Marcellini, Marzia Cecconi, Mirko Puletti, Francesco Fioriti, Danilo. Il rilievo è stato effettuato il 04.08.1994 da Vittorio Carini ed Euro Puletti e completato il 26.08.10 da Renato e Vittorio Carini. Il corretto posizionamento con strumentazione GPS è del 20.01.2008, a cura di Renato, Elettra, Vittorio Carini.



STORIA DELLE ESPLORAZIONI.

Dopo una breve ripresa degli scavi nel 2005 (Vittorio, Renato, Lucia, Elettra Carini e Franca Ruzziconi) nel 2010 si riparte dal fondo del tratto sifonante (asciutto in estate) superato con uno scavo di minimo impatto ed il 5 luglio 2010 si esplora il cunicolo ascendente successivo, denominato ramo Caparucci (Vittorio, Renato, Lucia, Elettra Carini ,Franca Ruzziconi, Marco Cipolla). Il 12 luglio Vittorio Carini (con Enrico e Giovanni Bazzucchi, Renato ed Elettra Carini, Franca Ruzziconi e Marco Cipolla) supera la frana sospesa e si ritrova alla base di un largo camino parzialmente percorribile. Mirko Berardi (con Vittorio e Renato Carini, Franca Ruzziconi, Euro Puletti) il 17.07.10 arrampica fino ad una prima finestra chiusa ed alla sommità, dove l’unica prosecuzione è una diaclasi invalicabile.



ACCESSO.

Da Sigillo (PG) si sale per il monte Cucco fino a Pian del Monte. Si continua a piedi fino alla Valcella, dove si devia sotto la strada per proseguire, per tracce di sentieri, fino alle balze situate sopra il prato del Cesone. Attraversato uno scosceso boschetto, si segue una larga cengia in salita per inoltrarsi infine tra gli arbusti di un ripiano dove si apre la grotta, di difficile reperimento.



DESCRIZIONE.

Una larga condotta discendente era ostruita fino a pochi metri dall’ingresso ed a pochi centimetri dal soffitto: scavato un cunicolo che la rende percorribile, a circa m 20 dall’imbocco, ormai a m –7 di profondità (punto 3 del rilievo), si prosegue in orizzontale per minuscole cupolette, da cui attraverso un diaframma di roccia si accede in una condotta ben presto tappata dal fango, tratto questo trovato sommerso da un metro d’acqua nell’ottobre 1993, forse un sifone temporaneo. Superatolo con scavi nel 2010, si prosegue per una condotta ascendente (ramo Caparucci) che chiude inesorabilmente dopo una quindicina di metri. Sulla sinistra una frana complica l’accesso ad un largo camino, che risalito completamente non rivela prosecuzioni. Tra i punti 16 e 17 del rilievo c’è una possibile continuazione bloccata da una frana di massi che incombe dall’alto. Si può anche tentare di proseguire lo scavo nel punto 3 del rilievo, seguendo la condotta principale.



AVVERTENZE.

Si sconsiglia di superare il sifone temporaneo al punto 7 del rilievo in caso di piogge. Si raccomanda la massima prudenza nell’affrontare la base del camino per la precaria stabilità della frana che incombe.



OSSERVAZIONI.

La grotta si sviluppa nel Calcare Massiccio. Nel corso degli scavi sono affiorati numerosi e sparsi reperti ossei, massimamente di tasso ma anche di camoscio ed altre specie da determinare. Buon popolamento della cavità da parte della fauna ipogea, soprattutto ditteri e tricotteri, stagionalmente da Scoliopteryx.



CLIMATOLOGIA.

Temperatura media annuale locale teorica (Tmed) 6,7° C. Temperatura rilevata il 29.06.10 tra i punti 3 e 4 del rilievo: 8,6°C (confermata il 26.08.10 presso il punto 11 del rilievo). In estate la grotta soffia verso l’esterno, come in un ingresso basso (correnti d’aria sensibili ma non eccessive si avvertono nella condotta ascendente dopo il sifone di fango).



BIBLIOGRAFIA.

PULETTI EURO (1998), “La speleonomastica nel Parco Regionale del Monte Cucco (PG) ”, in MORETTI GIOVANNI, MELELLI ALBERTO, BATINTI ANTONIO “Studi e ricerche sui nomi di luogo”, ed. Nuova Era, Perugia, pag. 225.

PULETTI EURO (1999), “Scoperte nuove grotte dagli speleologi gualdesi”, L’Eco del Serrasanta, Gualdo Tadino, anno XII n. 4, pag. 12.

(2006), “I misteri della Buca del Diàntene”, Il Corriere dell’Umbria, mercoledì 02 agosto 2006, anno XXIV n. 211, pag. 34.

PULETTI EURO (2010), “Buca di Diantène svelata. La grotta del diavolo al monte Cucco”, Il Corriere dell’Umbria, Perugia, giovedì 02 settembre 2010, anno XXVIII n. 242, p. 25.



Gruppo Speleologico Gualdo Tadino – anno 2010